LA MIGLIOR GUIDA PER CILOOM

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    Come si sceglie:
    Per scegliere il ciloom ideale bisogna valutare il numero di fumatori con cui vuole essere usato, la brutalità o la dolcezza con cui si adopererà, il rapporto col calore del materiale utilizzato e da chi e come è stato fatto.

    L’ Italia è il paese dove vi sono i migliori artigiani del mondo che creano a mano veri ed efficienti ciloom e che tirano a campare per via di quelle moltitudini che non sanno distinguere uno strumento vero e che credono di risparmiare acquistando un ciloom fatto chissà dove e chissà da chi . Molti dei ciloom in vendita sono storti,mal-prodotti con materiali skadenti per pocki eurocent da lavoratori dei paesi poveri e rivenduti da esosi e furbi rivenditori che vi convincono che sono veri ciloom ma che invece nuocciono ai vostri polmoni e al resto.

    Coi cilotti artigianali fatti a mano da persone competenti ed esperte non vi purificate di certo i bronchi e gli alveoli, ma almeno ridurrete notevolmente i danni.

    Il ciloom è una cosa personale e ci sono moltissimi che si accontentano di un tubo liscio: Con una meccanica perfetta funziona alla pari col più decorato dei lombas!!

    Ma molti vogliono almeno un simbolino, un piccolo bambulè messo di nacosto da qualche parte o in un punto dove gli altri non l' hanno, un disegnetto... per personalizzarlo e renderlo ancora più particolare.

    Anche l’ occhio vuole la sua parte e capita spesso che clienti più esigenti richiedano al paziente artigiano dediche, decorazioni o incisioni particolari: Perchè gli ricordino un momento particolare, per omaggiare una persona degna, per fare gli “sborooni”, o semplicemente per farsi un bel regalo.

    La Pietra, Uedra, Pedra, Stone, Pallina, Filtro, Tappino, Sasso, Biglia,...
    Posizionata a circa un centimetro di profondità dall'imboccatura, la pietra costituisce il fondo del braciere e consente di riempire totalmente lo strumento. La pietra se perfettamente tonda, con scannellature o prese d’aria asimmetriche contribuisce, in modo determinante, alla buona riuscita della fumata perché impedisce al tabacco di bruciare storto o scendere nella gola del fumatore. Più la pietra è profonda, più si può caricare il CILOOM. Attenti a non esagerare però; il tabacco già fumato potrebbe soffocare la combustione di quello che ancora resta da tirare creando un effetto "TAPPO". Anche la lunghezza della pietra è importante: avere uno "scudo refrattario" fra il fornello e la bocca permette un tiro più fresco e prolungato fermando anche la condensa evitando lo sgradevole effetto della goccia sulle labbra. (problema di molti CILOOM, ma non dei miei!).

    Se la uedra tira troppo è possibile rallentare il tiro aumentando il numero degli strati di saffi ma se non tira proprio potrebbe essere sporca e intasare le scannellature o essere troppo usurata e arrotondata, nel qual caso andrebbe sostituita!
    Per pulire una pietra appiccicosa e “incroppiata” dimenticata nel portacenere è opportuno scaldarla un po’ con una fiamma: si pulirà molto meglio e più facilmente.

    Come si carica:
    Se immaginiamo il Ciloom come una pipa “raddrizzata” verrà logico caricarlo dalla parte col foro più largo, mentre l’ altro servirà come bocchino per il tiraggio..
    Una “Pietra” opportunamente sagomata eviterà che il tabacco cada nel cono e le scannellature fungeranno da filtrante per la pipata.

    La pietra dovrà però bloccarsi a pochi mm. poiché per un corretto utilizzo del “lotto” è bene caricarlo fino in cima, perchè una uedra troppo fonda lascerebbe troppa distanza tra l’ impasto e l’ orlo, complicando la precisione sia della fumata che della fiamma durante l’ accensione che Deve essere fatta a regola d’ arte, possibilmente con fiammiferi o legnetti.

    L’ aria deve essere ricca d’ ossigeno, e una carica troppo profonda non favorisce certamente una combustione corretta.

    Più è largo il braciere e più può scendere la uedra e aumentarne la carica.

    Se userete tabacco tostato il volume della carica si ridurrà notevolmente e occorrerà una uedra molto alta perchè il tutto non sparisca nel tubo.

    Con tabacco normale, sempre un po’ umidiccio, il volume può raddoppiare, se non triplicare, quindi una pietra più fonda farà in modo che non dobbiate pressare troppo compromettendo la circolazione dell’ aria o gettare i rimasugli.

    Una carica troppo pigiata non fa passare ossigeno e rende forzosa la combustione e resterà molto dura da tirare. è inutile esagerare: si rischia di dover svuotare tutto e ricominciare.

    Se invece non lo pressate abbastanza l’ ossigeno trova i varchi nell’ impasto e farà bruciare più velocemente la parte più porosa e, oltre che durare poco, potrà bruciare storto.

    Se potete, non caricate un cilotto appena usato che scotta troppo, perché tutti i tiri verrebbero per forza più caldi, e la freschezza del tiro è importante per una buona schiumata.

    L’ impugnatura :
    Quando si tira è importante impugnare bene il lotto in modo che non passi troppa aria tra le dita.

    Con un eccesso di “Perdita di pressione” la potenza del tiro viene notevolmente sminuita. Inoltre fà miscelare male l’ossigeno necessario e il fumo ne esce incombusto;non acceso bene, ed è indispensabile che il lotto sia acceso bene perché venga fumato senza residui di incombustione.

    Un po’ come i tizzoni più lontani del fuoco di un caminetto acceso che fanno fumo .

    Non esiste una impugnatura standard: ognuno trova con l’ andare del tempo la sua maniera di afferrare il lotto

    Creare una camera ad aria con le mani tra il cilotto e la boccaI è uno dei metodi più efficaci perché ne allunga la distanza, come se aveste un ciloom un po’ più lungo, ed il tiro ha il tempo di raffreddarsi notevolmente.

    L’ uso del saffi aiuta ad otturare eventuali perdite.

    Il saffi :


    Molti usano il saffi, piccolo drappo di seta o cotone variopinto avvolto intorno al tiraggio.

    Serve per filtrare il fumo dai residui fissi e ad evitare che tabacco o caccole ardenti finiscano dritti in gola.

    Alcuni lo inumidiscono prima dell’uso per aumentarne l’ efficacia come filtrante e per aumentare l’ effetto rinfrescante. Se però è troppo bagnato le micro-gocce d’ acqua possono a lungo andare creare depositi d’acqua nei polmoni e crearvi seri fastidi.

    I residui deposti,ovvero le macchie nere lasciate sul saffi dimostrano l’efficacia dello stesso.

    Non conviene usarlo per pulire il tubo perché perde facilmente il colore nel braciere , e non credo proprio sia benefico fumarlo.

    Conviene trattare bene i propri polmoni se si vuole continuare ad usarli a lungo.

    Accensione o appizzo:

    Un ‘ accensione fatta correttamente è essenziale per una buona fumata:

    Da secoli i ciloom venivano accesi con fiamma di legno e fino a pochi anni fa ho visto gente che si sbatteva alacremente alla ricerca di legni pur di non accendere con il vituperato gas degli accendini usa e getta.

    Ora le posizioni si sono ammorbidite anche perché ormai i fiammiferi posti in commercio sono oramai più impregnati chimicamente del gas, che si è scoperto essere una fonte d’ energia tra le più pulite e prive di residui.

    Certo che ci sono gas scadenti …che poi hanno certi gusti…! Meglio però che il suo uso sia ridotto all’ essenziale.

    Avvolgendo con un saffi o un velo la parte del tiraggio come filtro, si procede all’ accensione preoccupandosi di non insistere su un solo punto e facendo muovere la fiamma in modo di rendere omogeneo l’ appizzo.

    Allontanatela immediatamente appena il tutto è ben acceso per non carbonizzare lo strato superiore e se l’ accendino si dovesse spegnere durante l’ appizzo è bene, non riaccenderlo sopra il ciloom perché le scintille e lo zolfo delle pietrine ecc fanno male e cambieranno in peggio l’ aroma della schiumata. Anche il sapore dolciastro del gas incombusto che viene inalato dall’ ignaro tiratore-accenditore non è il massimo del fumabile...

    Per un accensione ad hoc servono due persone: Chi tira e il fuochista.

    Il tiro per accendere deve essere dapprima dolce e regolare, per poi aumentare di progressione quando il fuochista ha finito il suo compito!

    La Fumata:
    Nelle zone asiatiche dove vede la sua pluri-millenaria origine, il ciloom veniva passato al compagno alla destra in onore al dio Shiva: Dicono che un lotto che giri verso sinistra sia dedicato a Kalì, dea della vendetta e della distruzione!!

    Certo è che da quelle parti è più facile reperire i tabacchi appropriati ed è difficile restare esclusi da un ciloom caricato bene! Anche qui in occidente la regola è stata presa in considerazione, ma lo scorretto intrufolarsi dei soliti parassiti-professionisti nei punti strategici ha reso purtroppo quasi “normale” il passare il ciloom all’ amico che hai invitato tu.

    Il girare del ciloom e un antico rituale di pace e di amicizia e fa dispiacere vedere meschinità di vario tipo durante lo svolgersi…!

    Il giro comunque, una volta iniziato, deve assolutamente mantenere la direzione di partenza: e assolutamente scorretto passare il tubo saltando qualcuno!

    Dopo avere ricevuto il ciloom acceso non bisogna aspettare troppo tempo per tirare perché la mancanza di aria lo potrebbe fare spegnere. Ognuno ha il suo metodo personale, ma ritengo che il miglior modo di sfruttare il tiro sia di tirare dolcemente finchè il rossore della brace sia uniforme e un po’ più chiaro, e poi lasciarsi andare con la solita progressione.

    Se il ciloom è “poco acceso”, è inutile fare tiri forti e violenti! Invece di riaccendersi in larghezza si bucherebbe dove è concentrata la brace perché l’ aspirazione violenta guiderebbe la combustione solo verso il basso, la mistura si surriscalderebbe, si indurirebbe carbonizzandosi e i tiri successivi potrebbero venirne compromessi negativamente..

    Ovviamente, appena fatto il tiro, se non è finito, bisogna passare subito lo strumento per permettere al fumatore seguente di utilizzarlo al meglio. In caso di surriscaldamento è opportuno attendere un attimo per permettere al lotto di tornare alla temperatura ottimale.

    Una esperta pressatina per assestare la brace e farla scendere un pò aiuterà senz’altro a rinvigorire il tiro compromesso dagli eventuali spazi o buchi provocati da tiri precedenti che lasciano filtrare troppa aria .

    Anche per questa, come per tutte le operazioni che riguardano I ciloom ci vuole dolcezza.

    Se siete troppo energici rischiate di spegnerlo.

    Se tenete a portata di mano un oggetto che penetri nel braciere e che non si bruci vi faciliterete il compito.

    Se sentite un rumore di olio che frigge provenire dal tubo è la condensa depositata sulla pietra che scotta e in genere succede quando il ciloom sta finendo...!


    E’ opportuno ricordare che… “Beati gli ultimi… se i primi sono Onesti!!!”

    Come si svuota:

    Quando ritenete che il coccio sia da svuotare, o siete satolli, basta battere leggermente il tubo su una superficie non troppo dura per far uscire i rimasugli. Se non avete cremato fino in fondo la pipa ci possono essere ancora braci incandescenti, per cui è bene fare attenzione a non scottarsi o bucare poltrone, cuscini, vestiti ecc..

    Con dei colpi più energici si fa uscire la pietra e lo strumento sarà pronto per essere pulito!!!

    Si può usare uno stecchino che entri dal tiraggio, e con dei colpetti secchi spingere da dietro la pietra nel posacenere

    Sbagliatissimo e controproducente lasciare il tubo sporco.


    Importante!!! Pulire sempre bene!!!

    La pulizia del ciloom è la sua vita!!! Lasciandolo sporco,la fumabilità, l’ igiene e la gustosita ne risentono!!!

    In genere l’ ultimo che tira e lo finisce, dovrebbe pulire il ciloom, ma il propietario serio che ama il suo tubo preferisce, a scanso di rischiosi equivoci, fare questa cosa personalmente piuttosto che dare questo compito ad un inesperto o ad uno sconosciuto.

    Dopo l’ utilizzo è bene pulirlo sempre finchè è caldo! Raffreddandosi si indurirebbero i depositi di condensa dovuta al calore della combustione e ai residui del tabacco, rendendo molto più difficoltosa una seria pulizia e oltremodo sgradevoli le successive fumate.

    Al fumatore esperto piace sentire il sapore di quello che sta inalando, e un vero ciloom pulito correttamente non rilascia saporacci o sgradevoli retrogusti. L’ interno a specchio distingue il vero Ciloom dalla fuffa, perchè se l’ interno non è stato né lucidato, nè ben curato o se il tubo è storto o poroso la pulizia diventa più problematica perché è impossibile raggiungere tutti i punti della pipa e, il gusto semicarbonizzato dei residui si aggiungerebbe anche all’ aroma più pregiato rendendolo disgustoso o sgradevole.

    L’ antico sistema di infilare una striscia di tessuto nel tubo e tenendo le due estremità con l’ aiuto di un compagno o tenendo un’estremità con un piede, facendo scorrere il lotto avanti e indietro resta tuttora tra i più efficaci.

    Le nuove tecniche comprendono la pulizia con fazzoletti di carta , tipo scottex o carta igienica, attorcigliati su se stessi fino a farli diventare duri come funi e usati a mò di stringa.

    Il sistema più efficace in assoluto però è un bastoncino della lunghezza giusta e del diametro che consenta di arrivare fino in fondo con la lindatura, a cui si avvolge strettamente stoffa o carta tipo fazzoletti con cui poter infilare il ciloom e pulirlo adeguatamente senza fatica, da solo, senza dover coinvolgere nessuno.

    Per ciloom corti può funzionare uno stecchino del “cinese” o una matita, ma per strumenti più lunghi è bene preparare dei legni conici che potete manovrare meglio.

    Ho visto Edo usare antennini d’ automobile o pezzi di canna da pesca in vetroresina che fungevano perfettamente allo scopo perfino con gli stiletti più stretti… La necessita aguzza la fantasia e l’ ingegno umano!

    Un chilum mal cotto invece potrebbe consumarsi o sgretolarsi durante l’ operazione!?!

    Se poi vi capita di lasciarlo inattivo, non impacchettatelo come un salame, ma lasciate che respiri, che l' odore possa scappare, non infiltrarsi nel ciloom.
    Per pulire un lotto inavvertitamente lasciato sporco, aiuta molto scaldarlo un pò, prima di procedere.
    Ho sentito molti clienti che lo fanno bollire nel latte, che ha la proprietà di sgrassare i residui di combustione. Che però resteranno nel pentolino rendendolo inutilizzabile per scopi alimentari. Mamme, sorelle e mogli si potrebbero incazzare!

    Per Ricuocerevi il Ciloom da soli!!!
    Ricuocere il Ciloom
    Il sistema migliore per ripulire il vostro tubo quelloè di ricuocere il coccio almeno a 600-700 gradi, in un forno per ceramiche.

    L' alta temperatura brucia tutto ciò che non è argilla, facendovi tornare ciloom e pietra come nuovi, identici a quando li avete adottati.
    Il classico forno da cucina non và bene perchè raggiunge a malappena i 250°.
    Questa operazione però è molto rischiosa: se fatta da mani inesperte o in maniera sbagliata, si rischia di rompere tutto!
    Il ciloom per esempio deve essere integro. Una crepa nella struttura, per un colpo subito, può provocarne la rottura nella fase di dilatazione termica. A 700 gradi , il volume della "terra" cresce, e se questa temperatura viene raggiunta troppo velocemente, o non uniformemente le diversità di dilatazione
    romperanno di sicuro il pezzo.
    La ceramica che uso, sopporta 1100 e passa gradi, e può essere ricotta un' infinità di volte, usando però le dovute precauzioni.
    Ricordatevi per esempio che il cilotto può contenere umidità,che per effetto del calore diventa vapore acqueo,
    che deve uscire dai microscopici pori della ceramica.
    Questa operazione deve avvenire dolcemente, altrimenti, non trovando sfogo, il vapore può fare letteralmente scoppiare il pezzo.
    Nei forni per ceramica come il mio, l' intero processo di cottura dura dalle 14 alle 24 ore, quindi la pazienza è il primo ingrediente per una cottura ben riuscita.
    Non avendo a portata di mano un forno professionale per lindare un lotto particolarmente incroppiato, piuttosto di gettarlo, si può fare "all' antica", rigenerandolo con un bel falò.Vi spiego come si fà!:
    Ricuocitelo tu!
    Un bel falò in un posto all' aperto e tranquillo, può essere
    l' ideale per una ricottura di ciloom.
    Fatta una buona provvista di legna ben secca, accendete un piccolo fuoco, accanto al quale metterete il ciloom a preriscaldare, in modo che la
    pericolosa umidità sparisca, e che lentamente il tubo da ricuocere salga
    di temperatura.
    Dopo un' oretta circa, si avvicina sempre di più il pezzo al fuoco, un po'
    alla volta, finchè, quando lo "sentirete" pronto, lo appoggerete non
    direttamente sul fuoco, ma sulla legna che avrete appena messo.
    Continuate ad alimentare il fuoco aggiungendo con cautela i pezzi di legna
    per evitare di frantumare il cilotto, fino a formare un bel falò.
    Questa operazione può durare dalle due alle quattro ore, e quando si è
    raggiunto il massimo della temperatura, sarebbe meglio tenerla per un
    altro paio di ore. Ma senza esagerare!
    Poi lasciate spegnere il fuoco smettendo di alimentarlo e non toccandolo più.
    Dopo sei orette, o meglio la mattina dopo, se avrete fatto tutto bene,
    tra la cenere fredda vi apparirà il vostro amato ciloom, come nuovo,
    pronto per altre migliaia di battaglie.
    Non cercate di guardare il Ciloom incandescente per forza, lasciatelo stare:
    un colpo di freddo potrebbe romperlo!
    Se volete rischiare di meno, mettete il Ciloom preriscaldato in una piccola
    buca, coprite con 3- max 5 cm. di terra e spostate il fuoco piano
    piano sulla buca, e aggiungete lentamente legna.
    Cercate di sperimentare il metodo con cilotti a cui tenete di meno,
    ricordandovi che la lunghezza e lo spessore rendono proporzionalmente
    più difficile l' operazione, essendo più sensibili agli sbalzi termici.
    Se un pezzo è lungo, deve avere la stessa temperatura in tutti i punti,
    perché, se per esempio abbiamo il braciere incandesciente e il tiraggio
    all' aria, la diversità di dilatazione creerebbe un punto di rottura dove
    le temperature stesse si incontrano.
    Non è difficile! Come ho già detto, è un lavoro di pazienza.
    BOOOMM CILOOM!!!

    Durata del ciloom:

    Un buon ciloom usato correttamente e con coscienza può esere eterno!

    Se non lo fate cadere, la sua durata sarà pressochè illimitata!! La presenza di oggetti di ceramica e terracotta antichissimi ancora perfettamente integri lo dimostra.

    Uno dei motivi per cui viene spesso abbandonato è la saturazione da zozzoneria… Se lo tenete pulito il suo sapore migliorerà di giorno in giorno e la vostra gola si affezionerà a quel ciloom come se fosse un prolungamento dell’ esofago e sarà difficile sostituirlo e abbandonarlo in un cassetto.

    In caso di rottura è possibile riutilizzare i pezzi solo salvando la parte più lunga, se non è troppo ridotta...

    Tutte le colle in commercio sono tossiche se inalate, e, più il collante è vicino al braciere ardente, e più si sprigiona per l’ effetto del calore l’ emissione di tali nocivissimi gas.

    Ho visti cilotti riassemblati e imbrigliati da scotch di carta, da anelli, o avvolti strettamente e certosinamente da nastri o corde per evitare l’ effetto colla , e funzionare ancora egregiamente!

    La salute dei polmoni è molto importante visto che ci servono per respirare e apportare ossigeno al nostro organismo: Un ciloom inadatto o incollato o incatramato o rotto o che comunque compromette il corretto funzionamento della fumata, và sostituito al più presto per evitare che i danni che il già “Vizio del Ciloom” può provocare diventino ben più gravi.

    Data la vicinanza con la combustione e la sua elevatissima temperatura, la pietra ha un’ usura maggiore e và sostituita più frequentemente. Se il tiraggio si fa sempre più strozzato nonostante la pietra sia strapulita, è probabile che le scannellature o passaggi d’ aria originali siano diventati inadeguati, e se non siete in grado di riscalfire o approfondire le scannellature, conviene cambiarla!

    L’ insistente ed accurati strofinio con cui la puliamo accuratamente quando serve, la consuma ogni volta di un’infinitesima parte: Ricordiamoci che una goccia d’ acqua con il tempo può intaccare la roccia più dura.


    MEGA RINGRAZIAMENTO A
    http://www.labottegadelrosso.com/filehtm/consigliuso.htm
     
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