Biliardino o Calcio Balilla

Tecniche e lessico

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    Lessico

    Prillare o rullare: Si intende far roteare le stecche in modo che i giocatori attaccati a queste girino di 360° su se stessi producendo dei colpi molto più forti, ma molto meno puliti. Di solito non è consentito servirsi di questa tecnica, e comunque è mal vista dai giocatori più esperti.
    Gancio o gancino: Si intende passare la palla da un giocatore ad un altro della stessa linea e poi tirare. Non è consentito dal "regolamento italiano" ma fondamentale per i tornei giocati con il "regolamento internazionale".
    Napoletana: Si intende tirare dal tridente con l'attaccante centrale spizzicando la pallina in modo che dopo aver colpito la sponda finisca in gol. Questo tiro è tipico del gioco all'italiana
    Cinese: Si intende dal tridente tirare la pallina sulla sponda e poi rapidamente colpirla con l'attaccante. Questo tiro è tipico del gioco all'italiana e ha una difficoltà medio-alta.
    Scattino: Si mantiene la pallina su un lato dell'attaccante e, dopo un rapido movimento laterale si conclude il tiro sempre con lo stesso attaccante di partenza.
    Foto: Consiste in quello che può essere definito un tapin vincente, in quanto l'attaccante segna subito dopo essersi fatto parare in un primo tempo il tiro col portiere. Caratteristica della foto è di avvenire molto velocemente.
    Staffile: Tiro di rara potenza scoccato direttamente dal portiere verso la porta avversaria, noto anche come Staffa o Fornile; è anche un sinonimo stesso del gioco.
    Morbidone: Tiro molto lento scoccato dalla difesa avversaria o dalla linea mediana che, proprio grazie alla sua velocità anomala e alla traiettoria risulta particolarmente insidioso, soprattutto dai giocatori alle prime armi.
    Pubblicato da phototherapy a 23.55 0 commenti

    Tecnica di tiro Johnluis (o cinese)

    Questo tiro è molto efficace se svolto a grandissima velocità, così veloce che certe volte non vedi la pallina rimbalzare sulla sponda.
    Il tiro si può effettuare sia con palla in movimento che con palla ferma.

    Il segreto di questo tiro è l'effetto che si imprime alla palla.
    Per prima cosa la palla si deve trovare un pò indietro rispetto all'omino, diciamo che non si deve colpire la palla con tutto l'omino ma con metà omino. Cioé: posizionando il tre in perpendicolare al tavolo cioè con gli omini in posizione eretta la palla si deve trovare rispetto all'omino vicino alla sponda un pò indietro, non perfettamente in linea.
    A questo punto quando diamo il colpo alla palla per farla rimbalzare verso la sponda dobbiamo ruotare la stecca come se stessimo facendo un tiro verso la porta, il colpo che si da alla palla verso la sponda e la rotazione della stecca deve avvenire contemporaneamente, in questo modo diamo un effetto alla palla talmente forte da fargli fare quasi una curva e che va a finire proprio dietro all'omino centrale, a quel punto tiriamo in porta.
    Come l'ho spiegato(forse un pò male) sembra un tiro lentissimo, ma i movimenti "sponda-rotazione stecca" con l'omino vicino alla sponda e in seguito "tiro in porta" con l'omino centrale devono essere eseguiti uno dietro l'altro senza pause, quindi con una velocità estrema.
    Pubblicato da phototherapy a 23.39 0 commenti
    Etichette: Tecniche
    La Scuola Vairanese ed alcuni suoi campioni

    Vairano Patenora è stato (e forse lo è ancora) una vera fucina di piccoli e grandi campioni, che solo per mancanza di organizzazione e di una Federazione Nazionale non hanno potuto partecipare a tornei Regionali o Nazionali.
    Dagli anni '70 agli anni '90, periodo di massimo splendore, tanti giocatori hanno mostrato il meglio di se stessi in questo piccolo grande sport, partecipando a tornei cittadini e regionali (anche se non organizzati da una Federazione, inesistente).
    Il gioco propugnato dalla Scuola Vairanese è il gioco al volo, con l'aggiunta di particolari regole tendenti ad eliminare quanto più possibile la casualità del gioco.
    Tralasciando numerosi giocatori di valore (Pietro Loffreda, Walter Scalera, Giulio Zompa... ecc.), elenco solo i maggiori talenti degli anni 70/90:

    Nella nuova generazione, anno 2005, si segnalano ancora dei giocatori di talento (Andrea, Antonio, Paoletto, Giuseppe, Michele, Stefano, Modesto,... ecc.) ma ancora non affermati a livello locale o provinciale.
    In tempi moderni è da segnalare la partecipazione della coppia Enzo Lepore - Gennaro Calce ad un torneo valido per la qualificazione al Campionato Italiano, buoni risultati ottenuti senza adeguata preparazione.
    Allo stesso modo, merita una segnalazione la partecipazione a numerosi tornei nel Molise da parte del Lepore, buoni risultati senza adeguata preparazione.

    Partite a 7 o ad 11

    Nella scuola Vairanese è da sempre consuetudine giocare una partita ad 11, ossia vince la partita chi prima realizza 11 gol. In caso di parità, 10 a 10, si gioca al meglio dei due gol, ossia vince chi realizza per primo due gol consecutivi.
    Le gare di torneo, ma anche le semplici sfide di bar, si vincono aggiudicandosi due partite su tre.
    Nei tornei organizzati dalla Federazione (Ficb o Uisp) le singole partite si vincono a 7, con golden gol (in alcune fasi).
    A Noi, Scuola Vairanese, le partite a 7 non sono gradite perchè non privilegiano il "bel gioco", essendo troppo legate alla componente fortuna.
    La partita ad 11 dà maggiori margini di gioco, privilegiando il "bel gioco", la spettacolarità e l'organizzazione di gioco di una squadra.
    Una partita a 7 è quasi una roulette russa, che a mio avviso, nulla ha a che vedere con il gioco del calcio balilla, premiando soltanto il gioco di potenza e di fortuna.

    Ritengo che una condizione fondamentale per far diventare il gioco del calcio balilla un vero è proprio sport è quella di giocare partite ad 11 e, di conseguenza, ritengo che il titolo di Campione italiano, si possa assegnare con un vero significato agonistico solo in un torneo con partite ad 11 e con girone all'italiana o italo-svizzero.

    Il gioco con il portiere

    Il gioco con il portiere è difficilissimo e solo chi ha talento può svilupparlo al meglio.
    Non è raro vedere anche grandi giocatori in difficoltà con il gioco di questo omino. Spesso si assiste a dei ridicoli movimenti rapidi da un palo all'altro nel tentativo estremo di intercettare la palla.
    Sebbene questo tentativo possa avere qualche risultato positivo è completamente errato.
    Un altro difetto molto comune è quello di non riuscire a ruotare all'indietro il portiere onde intercettare i tiri di sponda o di vario rimbalzo che sono diretti a passare dietro il portiere stesso; analogamente non si riesce spesso a inclinare in avanti il portiere onde difendersi da un tiro a mezza palla dell'attacco avversario mentre si segue la palla con il difensore, o addirittura a tentare una estrema intercettazione della palla su un tiro diretto del centrale d'attacco, cioè non si riesce a parare un rigore.
    Ancora più raro è vedere un portiere che attacca di sponda, meno raro che tenta un tiro diretto in porta.

    Il giocatore con un grande portiere deve impressionare l'avversario con i suoi recuperi e li deve fare con estrema naturalezza e prontezza dei riflessi.
    I movimenti sono millimetrici, sicuri e precisi, repentini, sia nello spostare il portiere lateralmente sia nel ruotarlo all'indietro o in avanti a seconda delle esigenze.
    Un grande portiere si riesce a difendere da attacchi di sponda spostandosi di quel tanto che basta e giusto all'istante in cui passa la palla. Un grande portiere può parare anche un rigore.
    Chiaramente più i tiri sono fatti con potenza elevata e più difficile è intercettare la palla, ma i "miracoli" in questo senso si possono fare.
    Il grande portiere mette in crisi l'avversario e fa gridare al miracolo. Il grande portiere deve obbligare gli avversari ad alzare il bigliardino in senso di resa e sconforto.
    A mio avviso, tra grandi difensori, il vero talento si vede proprio dal suo gioco di difesa con il portiere, essendo molto più semplice imparare dei tiri risolutori che lo spostamento millimetrico ed anticipato di quel tanto che serve del portiere.
    Imparare a giocare con il portiere non è facile ma un giocatore di talento può imparare e migliorare con l'allenamento.


    Gioco psicologico, conoscenza dell'avversario e la componente fortuna

    a) La componente psicologica
    Una componente fondamentale del gioco è la componente psicologica, che non può essere trattata allo stesso modo per ogni giocatore ma deve essere aggiustata a seconda dell’avversario. Riporto qui di seguito alcune mie esperienze

    Limitare con un attacco psicologico l'avversario
    Con questo sistema si può cercare di limitare il gioco dell'avversario. Ad esempio, se un avversario dispone di un colpo fortissimo che gli procura quasi sempre il gol, si può adottare una tecnica di disturbo come la seguente: si suggerisce al proprio compagno, ad alta voce, che l'avversario è in grado di eseguire solo quel tiro pericoloso e che, pertanto, se riesce a bloccarlo, la partita è vinta; la reazione dell'avversario, psicologicamente debole, è, spesso, quella di tentare di cambiare gioco per dimostrare di avere un ampio repertorio di colpi, con conseguenza di concederci un vantaggio o quantomeno più tempo per tentare il gol.
    Infatti, un giocatore che ottiene un gol con un dato colpo una volte ogni 3, diminuendo la frequenza con cui lo esegue diminuisce anche la percentuale di eventuali gol (fermo restando che non sappia eseguire altri colpi con notevole bravura, come spesso avviene per alcuni giocatori).
    Può essere utile complimentarsi con il proprio compagno non appena riesca a bloccare, almeno una volta, il tiro pericoloso dell'avversario. Così si persegue lo scopo di convincere l'avversario di aver dimostrato la propria tesi, ossia, che ci si è convinti, del fatto che lui (l'avversario) non abbia un vasto repertorio di colpi. Questa simulazione, bluff, cerca di indurre l'avversario a variare i suoi colpi, con l'idea di dimostrare di possedere un ampio repertorio di colpi, ma con la conseguenza di non eseguire con frequenza proprio il suo colpo migliore.
    Questo bluff può essere utile, giocando d'astuzia, quando il proprio compagno non riesce ad arginare un colpo dell'avversario.

    Come vincere e come perdere.
    Spesso si abbina alla partita di bigliardino una scommessa o un premio. Nel caso dei premi, si usa scegliere un premio in denaro, o generalmente nei bar, una consumazione (bibita).
    Se si ritiene, con convinzione di causa, di essere superiore all’avversario conviene allora sfruttare al massimo la situazione.
    Pertanto converrà vincere le partire all'ultimo momento, dando l'impressione che solo grazie ad un colpo di fortuna si è vinto.
    Ad esempio, converrà vincere con 1 o 2, o 3 punti di scarto e non con risultati tipo 11 a 3 (in una partita ad 11) o 11 a 2. Risultati troppo eclatanti tendono a bloccare l'avversario per manifesta inferiorità ed in più esigono sforzi notevoli.
    Così facendo si otterrà un rendimento molto elevato dal gioco e la possibilità di giocare quasi sempre.
    Conviene far vincere l'avversario di turno una volta ogni 3 o 4 partite.

    c) Conoscenza dell'avversario
    Conviene sempre assecondare l’avversario, nei limiti del possibile, e non farsi mai deconcentrare dalle sue iniziative dirette o indirette. Oggi, il Regolamento Federale vieta, giustamente, che vi siano discussioni tra i giocatori.
    ....
    Un’alta cosa importante e che incide sulla psicologia dell'avversario è riuscire a realizzare qualche gol di grande classe, che tende a ridicolizzare un po’ l’avversario e a dimostrare la vostra superiorità.

    d) La componente fortuna
    Il gioco del calcio balilla è, come tutti i giochi, legato anche alla componente fortuna, va però precisato che non può essere la fortuna a fare grande un giocatore, ma al contrario è un grande giocatore che sembra far esistere la fortuna oltre ogni ragionevole misura.
    In base alla mia esperienza, posso affermare che raramente è la fortuna a decidere le partite. Ad esempio, può succedere alcune volte nel caso di spareggio alle due palline o nel caso dell'ultimo gol, o in altri pochissimi casi analoghi.
    Il grande giocatore sa bene che se l'avversario arriva a 9 o a 10 può poi fare gli ultimi due gols di fortuna e vincere la partita, pertanto lo blocca prima.
    In casi rarissimi, a mio avviso 1 volta su 100 o anche di più, capita di perdere due partite consecutive contro una coppia meno forte a causa di 5 o 6 gol fortunosi ottenuti nelle stesse due partite.
    Se le coppie avversarie sono dello stesso livello di forza allora una singola partita può essere decisa da qualche gol fortunoso. Però va detto che coppie dello stesso valore si devono sfidare almeno su 10 partite per vedere chi è veramente il più forte. Io, addirittura, suggerisco di ripetere la sfida per più serate o un mese intero. In tal modo la componente fortuna si azzera e viene fuori il Campione.

    Ma quali sono i gol che si possono definire di fortuna?
    Pochissimi, a mio avviso. Io definisco un gol di fortuna se la palla tocca in modo casuale almeno 3 omini (compreso il tiro) differenti e poi va in porta con un angolo imprevedibile e mantenendo ancora una buona velocità.
    Qualche altro volta può accadere che un tiro a mezza palla venga deviato direttamente in porta dal tocco di un solo giocatore della mediana, dell'attacco, o della difesa avversaria.
    Questo è tutto: poi vi sono le invenzioni dei giocatori che per non ammettere la loro inferiorità continuano a raccontare, creando delle vere e proprie leggende metropolitane, di giocatori fortunati oltre ogni misura.
    Io stesso sono stato indicato come un giocatore molto fortunato per un periodo di tempo di oltre 20 - 25 anni.

    Come sfruttare la credenza nella componente fortuna a nostro favore?
    Può capitare che un avversario vi apostrofa, o vi crede, come un giocatore molto fortunato, volendo intendere che le vostre vittorie sono legate più alla sorte favorevole che al vostro effettivo valore. In tal caso vi conviene assecondarlo e cercare di convincerlo che effettivamente è così.
    Questo vi aiuterà moltissimo ogni volta che lo incontrerete come avversario, poiché psicologicamente è già perdente.
    Infatti, riterrà inconsciamente, ma anche consapevolmente, di potervi vincere solo se aiutato da un po’ di fortuna, fattore che egli ritiene dalla vostra parte.
    Si sentirà perdente perché riterrà di non poter mai battere la componente fortuna, anche se si riterrà capace di battervi sul piano del gioco personale. Queste sue contraddizioni, e questi suoi pensieri, non gli permetteranno di giocare al meglio, e contribuiranno alla sua sconfitta.
    Durante la partita saranno molti utili, in chiave psicologica, dei gol legati al caso o che sembrano (sono) propiziati dalla fortuna; infatti serviranno a convincerlo ancora una volta, in partita, che la fortuna non è dalla sua parte e quindi non può vincere.
    Se riuscirete ad eseguire 2 o 3 gol con un po’ di “fortuna”, la vostra partita è già vinta, almeno sul piano psicologico.

    Il gioco singolo o assolo, al volo o a fermo, si svolge, come è ovvio, con regole analoghe a quelle per il gioco in coppia.
    Voglio qui proporre alcuni consigli e suggerimenti ispirati alla mia esperienza ventennale.
    Naturalmente, alcuni consigli potranno apparire ovvi ai professionisti, ma forse interessanti per gli appassionati e dilettanti.

    Quali stecche impugnare?
    Le stecche, o mazzette, sono 4 e, purtroppo, le mani sono 2 e quindi si pone la questione di come giocare, ossia di quali stecche impugnare.
    La mano destra, ovviamente, impugnerà, a seconda delle situazioni, l'attacco o la mediana; ma quale stecca impugnare con la mano sinistra? il portiere o la difesa?
    Sono accettabili entrambe le possibilità.
    Io preferisco variare, ossia tenere impugnato il portiere e passare alla difesa appena se ne presenta la possibilità, in modo da velocizzare il gioco e passare con più facilità dalla difesa all'attacco.
    In posizione di difesa, ossia quando la palla è gestita dalla difesa avversaria, preferisco impugnare il portiere, avendo sviluppato la capacità di tirare al volo, di sponda, con il portiere: questo è un altro modo di velocizzare l'attacco e però permette una migliore difesa.
    Naturalmente, un giocatore molto veloce e dotato di notevole istinto può provare a giocare costantemente con la difesa impugnata con la mano sinistra, ma deve accettare anche notevoli rischi dovuti essenzialmente ad un minore tempo di reazione a disposizione. Il giocatore che gioca impugnando la difesa gioca d'anticipo e il suo gioco si può paragonare con quello di Agassi, nel tennis.

    Come devono essere disposte le stecche?
    La posizione delle stecche, con la palla gestita dalla difesa avversaria, deve essere tale da coprire quanto più possibile la porta.
    Questa posizione la possiamo chiamare di base.
    Sono possibili varie configurazioni, ma secondo me la migliore consiste nel disporre il portiere e la difesa totalmente da un lato, la mediana dal lato opposto e lavorare con l'attacco per coprire quanto più possibile la porta.
    In effetti, questa configurazione oppone sempre al tiro avversario, effettuato dalla porta, almeno tre stecche (cioè i giocatori disposti su tre stecche): l'attacco, la difesa e il portiere su di un lato (quello su cui schieriamo la difesa e il portiere); e l'attacco, la mediana e il portiere, impugnato con la sinistra e quindi mobile, sull'altro lato.
    Lo stesso vale se si impugna la difesa con la mano sinistra, ma i tempi di reazione devono essere rapidissimi.


    La mediana: croce e delizia nel gioco singolo
    La mediana, la nostra, è una vera e propria croce nel bloccare i nostri stessi tiri effettuati dalla porta. Per sviluppare al meglio il gioco e per limitare questo neo della mediana, conviene disporla sempre da un lato e far gioco sul lato opposto. Ad esempio, disponendo la difesa e il portiere a sinistra, la mediana la disporremo a destra; di conseguenza tutto il nostro gioco d'attacco si svolgerà sulla sponda sinistra.
    La nostra mediana è anche una delizia allorquando blocca tiri avversari senza essere impugnata, praticamente fa gioco da sola. Pertanto non conviene tenerla alzata, come fanno alcuni giocatori. Alzare la mediana può avere senso solo se si è tanto rapidi da abbassarla appena ve ne è la necessità.
    L'ideale sarebbe modificare la posizione della mediana di volta in volta in modo da poter far gioco da destra e da sinistra. Questo però richiede notevole velocità e coordinazione e quindi non è consigliato ai principianti.
    A me piace, ad esempio, mettere in gioco la palla tra gli omini della difesa, con il portiere impugnato con la mano sinistra, e mentre la palla è in movimento cambiare la posizione della mia mediana in modo da poter poi decidere su quale lato fare gioco, il tutto in relazione alla disposizione dei giocatori-omini avversari. Naturalmente, questo tipo di gioco è stressante e necessita di molte energie psico-fisiche. Quindi, tenuto conto delle difficoltà, del giocatore avversario,a coprire la propria porta, ha senso anche giocare sempre dallo stesso lato.

    Come fare gioco e schema di gioco Broccoli per l'assolo.
    Credo che un modo semplice ed efficace è quello di giocare sul lato contrario alla posizione della propria mediana.
    Il gioco tipico consisterà nel passare la palla in attacco con un colpo di sponda di buona potenza e seguirne la traiettoria con l'attacco, cercando di colpire la palla al volo o dopo il rimbalzo sulla sponda avversaria.
    Il gioco può sembrare monotono, ma è efficace perchè la difesa è difficile, essendo molteplici le possibilità di arrivare al gol: direttamente su tiro di sponda, colpendo la palla con l'attacco dopo il rimbalzo sulla (o sulle) sponde, con qualche piccolo "favore" degli omini-giocatori avversari.
    Contro questo tipo di gioco l'avversario non può fare niente, deve sottostare al nostro gioco e tentare di bloccarci in qualche modo la rimessa in gioco o direttamente con la sua ala, o dopo il rimbalzo sulla sponda vicino alla sua porta o direttamente con il suo portiere.
    Nel caso l'avversario opponesse la stessa struttura di difesa e lo stesso schema di gioco, vince chi ha più talento, intuito e resistenza.
    E' sconsigliato cercare il gol con tiri diretti in porta se non in rare occasioni o con lo sfruttamento di alcuni "buchi" necessariamente presenti in ogni struttura difensiva.


    La velocità e l'impugnatura delle stecche
    Tutti sanno che la velocità, l'istinto e l'esperienza sono fondamentali in questo sport.
    Forse non tutti sanno che un ruolo fondamentale, per aumentare la velocità di gioco e di esecuzione dei colpi, lo gioca l'impugnatura della stecca.
    Molti si chiedono qual è il miglior modo di impugnare la stecca, in modo da riuscire a dare la massima potenza alla palla, ma forse non tutti si chiedono qual è l'impugnatura che minimizza i tempi per tirare. Per le stecche della difesa il problema non si pone quasi mai, ma per le stecche dell'attacco il problema è rilevante.
    La mia risposta a questo problema è: non impugnare la stecca, ossia riuscire a giocare a "mezza mano" o a colpi sulla stecca.
    Riuscire a tirare a "mezza mano", ossia senza chiudere le dita intorno alla stecca velocizza di molto la manovra e addirittura ci fa giocare d'anticipo sull'avversario; l'ideale è riuscire, ed è possibile, a tirare colpendo la stecca con il palmo della mano.
    Un'altra possibilità è tirare, quando se ne presenta l'eventualità, facendo girare la stecca, con un colpo di mano, di un giro completo ma minore di 360 gradi.
    Provare per credere!

    Risistemazione delle stecche?
    Sistemare le stecche nella posizione di base, ossia tenere la posizione, è fondamentale per stare coperti quanto più possibile. Pertanto consiglio di tenere costantemente sott'occhio la posizione delle proprie stecche; se è necessario sistemarle anche con il corpo, in genere l'anca sinistra, o, addirittura mentre si palleggia con i giocatori della difesa e dell'attacco.
    Insomma, bisogna cercare di stare coperti il più possibile.


    fonte
    http://biliardino.blogspot.com/
     
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